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MONCHI. “A Roma ho trovato una società forte, preparata e moderna. Trigoria è casa mia”

Il DS giallorosso Monchi è intervenuto questa mattina ai microfoni di Roma Radio, l’emittente radiofonica ufficiale del club giallorosso. Queste le sue parole:

La gara con il Crotone servirà a capire se siamo sulla strada di crescita giusta. Trovare una motivazione o l’atteggiamento per raggiungere un quarto di finale di Champions è difficile, ma dopo l’adrenalina presa da una partita cosi, ritornare al campionato e andare a giocare in un campo complicato con una squadra complicata deve essere una dimostrazione di crescita. Dobbiamo farlo. Io dopo 5 minuti dalla fine della partita parlavo con le radio e già pensavo a Crotone

L'intervento di Monchi a Roma Radio

LIVE: Monchi interviene in diretta a Roma Radio

Pubblicato da AS Roma su giovedì 15 marzo 2018

Questo è ciò che deve fare una grande squadra…
Parlavo con il Mister in vista della partita con il Crotone, se vogliamo diventare grandi dobbiamo gestire partite come questa, per atteggiamento. Dopo una qualificazione gestire la partita allo stesso livello.

Non è facile tornare al campionato?
Sarebbe un segno di crescita importante e maturità per prendere la strada che tutti vogliamo per il futuro. Una Roma forte in tutte le partite

Dobbiamo far diventare serate come quella dell’altra sera devono diventare la normalità?
Ho fatto un esempio, i calciatori devono mettere su Instagram le foto dei calciatori quando raggiungiamo una finale, questo deve essere l’obiettivo per rendere normale quello che oggi purtroppo non lo è

In Spagna ci sono squadre come il Crotone?
Più o meno è lo stesso. Ci sono altri club complicanti ma anche piccole squadre con cui giocare non è semplice. Squadre come Real e Barcellona si mettono l’ ‘abito’ da Champions League ma poi si mettono un altro abito per giocare le partite meno importanti, ma vincono sempre

Qual è il tuo rapporto con la critica?
Non è facile trovare soluzioni, penso che dobbiamo capire e imparare a gestire meglio il successo e amministrare meglio la sconfitta, è il mio pensiero dopo 11 mesi. Questo è il primo problema che abbiamo a Roma, appena iniziamo a vincere siamo i campioni e appena c’è una sconfitta ci abbattiamo. Ritorno al mio messaggio di 4/5 mesi fa: “dobbiamo trovare il grigio”. Dobbiamo trovare equilibrio, la serata dell’altra notte è stata importante, ma dobbiamo continuare, non possiamo fermarci a una sola vittoria o una sola sconfitta. Penso che siamo su questa strada, ma non è facile trovare la strada che ancora non abbiamo preso per cambiare. Questo è il primo problema che abbiamo, state parlando con uno che era un portiere che è dovuto uscire tre volte dalla parta sul retro dello stadio perchè i tifosi che lo volevano picchiare (ride, ndr). L’ultimo mio anno da calciatore, era in aprile, una domenica di Pasqua, abbiamo giocato a Siviglia, in Serie B e abbiamo perso contro il Toledo, e siamo dovuti uscire dalla porta 26 invece che dalla numero 1, e tre mesi dopo siamo stati promossi e il nome più acclamato era il mio. Questo è il calcio. Ho avuto la fortuna di vicere nel calcio. Io dico una cosa: se la squadra non vince è normale che arrivano le critiche e viceversa, devi essere preparato a questo, è la normalità. Se uno non capisce questo non può stare nel calcio. Bisogna sempre pensare alla prossima partita, nel calcio non c’è passato o futuro, c’è solo presente.

Quanto è importante saper imparare dai propri errori?
Tanto. Veramente tanto. Ho fatto tanti errori, ma credo di aver avuto la capacità di rendermene conto. L’esempio di Moreno: ero convinto che fosse da Roma. Ma vedendo che non era la soluzione ideale, meglio fermarsi, capire che si è sbagliato e ricominciare. Quando ho fatto cose sotto pressione o contro il mio modo di lavorare ho rischiato di sbagliare, cerco di non farlo

Era più forte Monchi o Alisson ora?
Lui è incredibile. Trasmette tranquillità, serenità, equilibrio, fiducia. Per i compagni questo è importante. Quando giocavo io i compagni dicevano: dobbiamo fare un gol in più perchè gioca Monchi. Lui è fortissimo. C’è da dire che il nostro preparatore è bravissimo, Savorani è eccezionali. Io ho avutola fortuna di lavorare a Siviglia col più forte in Spagna: Javi Garciache era eccezionale, ma Marco anche è veramente bravo.

Se la Roma prendesse il Siviglia?
Il Siviglia è abituato a queste partite, anche la società. Io differenzio il professionista e la persona. Ci sono molte cose da gestire prima della partita. E’ difficile dire chi sia meglio trovare, tutte sono difficili. Ieri il Chelsea non ha meritato di perdere, solo che il Barcellona ha un giocatore che è pazzesco. Il City per me è il più forte, ma anche il Bayern che ha vinto 5-0 col Besiktas. Guardare le otto squadre qualificate è un orgoglio. Tutte le altre sette vogliono la Roma, ma meglio così. Anche il Manchester Utd voleva il Siviglia. La mentalità è importante. Il gruppo è forte per un futuro.

Per il Crotone è più importante aver vinto a Napoli o a Torino?
Quello che conta è la fiducia. E’ sapere che con l’atteggiamento giusto possiamo vincere in ogni campo.

Dal 31 marzo la Roma gioca una partita ogni tre giorni…
Dobbiamo gestire, dobbiamo aspettare domani per sapere la partita della Fiorentina. E’ bello avere questi problemi, il bello del calcio è giocare.

Siamo avanti nell’organizzazione? Te l’aspettavi così Trigoria?
Penso che a livello sportivo ancora dobbiamo aspirare ad essere allo stesso livello della società. La società è moderna e strutturalmente forte, la crescita deve essere verticale ma anche orizzontale. Qua c’è una società molto forte, preparata e moderna con molte cose che non conoscevo.

A Siviglia esistono le radio?
Si, abbiamo molte cose, sia la radio sia la tv ufficiale del club. Del Siviglia parlano di quello che ha vinto, ma cresce anche orizzontalmente.

Quanto stai lavorando per il futuro?
Tanto. Nelle prime ore della mattina sono vicino alla squadra, poi lavoro per il futuro. Ho la fortuna di avere una bella squadra di lavoro che mi aiuta. Non ci fermiamo mai, lavoriamo sempre, nel calcio non c’è momento di tranquillità. Poi vado nel mio ufficio per parlare di giocatori del futuro, domani ho un appuntamento per parlare di futuro.

Riesci ad uscire?
Poco, primo perché la mia famiglia è lontana. Poi mi piace stare a casa mia. La famiglia, il calcio e il carnevale sono le cose principali per me. Trigoria è la mia casa.

La cosa importante che vuoi vedere domenica in campo?
Un buon atteggiamento: ho guardato l’ultima partita del Crotone, dopo venti minuti aveva vinto la partita. Loro saranno concentrati dopo il passaggio della Roma, partiranno fortissimo e noi dobbiamo avere un buon atteggiamento.

 

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