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KOLAROV “Il calcio è tutto per me” [VIDEO]

Il terzino della Roma Aleksandar Kolarov ha parlato tramite il profilo Facebook della Serie A. Queste le sue dichiarazioni:

“Roma è una città unica, conosciamo tutti bene la sua importanza nella storia. Roma è stata la prima città da quando ho lasciato il mio paese. Qui sono cresciuto sia come uomo che come calciatore. La gente di Roma ha la stessa mentalità dei serbi e questo mi ha permesso di ambientarmi più facilmente, nella vita e nel calcio.

Serie A TIM – Kolarov

"Roma è una città unica, qui sono cresciuto come uomo e come giocatore. Per giocare a calcio devi avere talento, ma non basta… serve passione!"Il terzino della AS Roma Aleksandar Kolarov si racconta tra carattere, sogni e passioni: guarda l'intervista! #SerieATIM

Pubblicato da Serie A TIM su sabato 17 marzo 2018

Ho sempre avuto questo carattere fin da bambino e anche adesso che ho 33 anni, penso di dimostrare sempre il mio carattere serbo. Ogni volta che sento il mio inno nazionale mi sento orgoglioso. La mentalità serba è particolare e a volte ho uno strano carattere e devo controllare questo aspetto. Devi essere un calciatore, un professionista in campo e soprattutto fuori ma anche un esempio per i bambini. Bisogna imparare a gestirsi, chi ha un atteggiamento negativo lo deve scaricare tutto in campo.

Nel mio caso è stato il calcio a salvarmi dalle cose brutte. Il calcio è tutto. La testa è la cosa più importante, non solo in campo, ma in tutto. Se per esempio decidi nella tua testa che ti vuoi allenare duramente, allora lo farai. Penso che il mio talento più grande sia il mio piede sinistro. Nel calcio bisogna avere talento, ma non basta. La passione che ho ancora oggi, da quando ero bambino, è quella di allenarmi sempre.

Da bambino guardavo sempre la Serie A, se giochi qui puoi farlo in ogni campionato. Il consiglio che do ai giovani è di sognare di diventare un calciatore senza concentrarsi sui soldi, quelli arriveranno, prima però ci si deve concentrare sul campo. Vorrei salutare i tifosi di tutto il mondo, in particolare i bambini che devono continuare a sostenerci.

Oltre al calcio la mia passione è il basket e in Serbia abbiamo Zeljko Obradovic, il Guardiola della pallacanestro. A fine carriera vorrei assistere ai suoi allenamenti. Lavora molto sull’aspetto mentale e credo che sia questo a far vincere la sua squadra”.

 

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