STORIA DI IERI di Diego AngelinoCAMPIONATOTOP

SHAKHTAR-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – La Roma torna dall’Ucraina con un risultato ribaltabile al ritorno ma con la certezza di aver fatto meno di quanto potesse.

I giallorossi durano poco più di un tempo: 50’ minuti in cui all’avversario vengono concesse le fasce e due tiri che non spaventano Alisson. Poi, dopo il pareggio dei padroni di casa, eccoci al già visto (tante volte nella storia) insorgere di difficoltà psicologiche e fisiche.

Di Francesco ha molte attenuanti: Florenzi è costretto a giocare fuori ruolo e stando male perché non c’è un’alternativa accettabile; i due centrocampisti centrali, per motivi diversi, a un certo punto non ne hanno più.

Poi c’è Nainggolan che, dopo l’esclusione del 6 gennaio, appare un giocatore normale, qualunque sia il ruolo in campo. Kolarov, inoltre, è stato usato troppo perché l’alternativa è stata venduta e quella arrivata sarà (forse) pronta il 25 febbraio.

Džeko è un capitolo a parte: belli i movimenti, bello l’assist, ma i goal? Quel rigore in movimento servitogli da Perotti grida ancora vendetta. Senza arrivare a scomodare Batistuta, quella è un’occasione su cui un centravanti deve fare la famosa fotografia al portiere.

La nota migliore della serata è ancora una volta Ünder: goal all’esordio in Champions, dribbling riusciti, scatti, cambi di gioco. Una realtà che sta emergendo grazie alle sue qualità e al lavoro e alla fiducia accordatagli dal tecnico.

In una serata più amara che dolce nonostante, ribadiamo, la qualificazione alla portata, non manca la “ciliegina” arbitrale che permette a Taison di giocare il ritorno: la gomitata che il brasiliano rifila a Perotti (ammonito!), da rosso diretto, si trasforma in punizione contro i giallorossi.

Tra due settimane servirà una gara diversa nella quale, speriamo, la condizione di chi giocherà sarà ottimale. Incredibile ma vero, un grazie va anche a Bruno Peres (prestazione da mani nei capelli la sua) per quel clamoroso salvataggio nel finale. Un segno? Lo scopriremo presto.

 

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