VERONA-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – La Roma torna finalmente alla vittoria sfruttando, per una volta, il passo falso di chi le sta davanti in classifica.
I giallorossi giocano un ottimo primo tempo chiudendolo con un solo goal di vantaggio: merito di Under, unico dei suoi a non calciare a lato o colpire il portiere.
Il problema principale della Roma di questa stagione si è riproposto anche ieri: troppe occasioni limpide fallite. Col Verona, che neppure in superiorità numerica riesce a essere davvero pericoloso, te la cavi; con avversari appena migliori rischia di esser più complicato.
Col 4-2-3-1 Nainggolan si muove con più libertà sebbene si apra qualche spazio centrale che la squadra di casa, per fortuna, non riesce mai a sfruttare. Rispetto alle ultime gare, comunque, è apparso evidente che la prova e il risultato siano state frutto di un approccio finalmente positivo.
In una prestazione generalmente buona della squadra, mancano ancora i goal di Džeko, spicca l’intermittenza di El Shaarawy, si nota la fatica di Kolarov, comunque migliore rispetto al giocatore visto per gran parte di gennaio.
C’è poi l’ingenuità di Pellegrini: poteva costare molto cara ma parliamo di un ragazzo del ’96, potenzialmente fortissimo, che fino ad oggi ha dato l’impressione di fare dell’equilibrio la sua caratteristica principale.
Eviterei, quindi, di metterlo troppo nel mirino della critica limitandomi – ma lo ha già fatto da solo – a fargli capire l’evitabilissimo errore commesso.
Si riparte domenica con il Benevento senza quindi Pellegrini e Nainggolan ma con la possibilità di approfittare di un possibile stop della Lazio a Napoli: si prega di evitare sottovalutazione e supponenza visto l’avversario che arriverà all’Olimpico.