EDICOLA. De Rossi, la chiave per una Roma flessibile
CORRIERE DELLA SERA (L.Valdiserri) – Manca dal 30 dicembre 2017, Roma-Sassuolo 1-1, ma può essere la chiave per rendere i giallorossi tatticamente più duttili. Daniele De Rossi, da parecchio tempo, divide la tifoseria giallorossa: c’è chi lo ritiene ancora indispensabile, soprattutto tatticamente, e chi lo considera un freno per la sua tendenza a «schiacciarsi» davanti alla difesa anziché alzare il pressing.
Impossibile fare contenti tutti. Ma è sicuro che De Rossi sia tra i pochi a poter giocare indifferentemente nel 4-3-3 e nel 4-2-3-1, garantendo equilibrio in campo e possibilità di cambiare modulo anche nella stessa partita. La vittoria di Verona, contro l’Hellas, non può essere iscritta nelle grandi imprese giallorosse.
Troppo debole l’avversario, incapace di imporre il suo gioco anche quando i veneti sono rimasti in superiorità numerica per l’espulsione di Pellegrini (prevista una giornata di stop). Però può diventare una tappa decisiva per il futuro perché ha permesso alla Roma di guadagnare due punti all’Inter nella corsa al quarto posto e perché ha posto fine al «pensiero unico» del 4-3-3. Con il 4-2-3-1, che era stato provato solo nel primo tempo di Roma-Napoli e poi condannato per sempre, la manovra offensiva è sembrata molto più fluida, anche se i giallorossi hanno continuato a sprecare quasi tutte le occasioni create.
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