EDICOLA. Brivido Olimpico…
CORRIERE DELLO SPORT (G.D’Ubaldo) – L’Olimpico è diventato un tabù: cinque sconfitte in campionato e quella che è costata l’eliminazione in Coppa Italia contro il Torino. Davanti ai propri tifosi il rendimento è da metà classifica: tutte le squadre fino al decimo posto hanno perso meno incontri casalinghi della Roma.
Nella corsa Champions mancano quei punti, perchè all’Olimpico le sconfitte sono arrivate contro Inter (uno scontro diretto), Napoli, ma anche contro Atalanta, Sampdoria e Milan, tre squadre contro le quali, a casa loro, la Roma aveva ottenuto sette punti. Anche contro la squadra di Spalletti, dopo essere stata sconfitta in casa, la Roma ha sfiorato la vittoria a San Siro.
In trasferta il rendimento è decisamente migliore: una sola sconfitta (a Torino contro la Juve, con quel gol sprecato da Schick nei minuti di recupero) e un bottino di 25 punti, pari a quello casalingo, con due partite in meno. Fuori casa Alisson è il portiere meno battuto della serie A, mentre in casa otto squadre hanno incassato meno gol della Roma.
ANNI QUARANTA – Un rendimento che riporta indietro nel tempo e che potrebbe portare a stabilire un record negativo tutt’altro che invidiabile: soltanto due volte, dal Dopoguerra in poi, la Roma ha perso più di cinque volte in casa in campionato.
E’ accaduto nel 46-47, con sei ko e nell’anno successivo, addirittura con otto sconfitte casalinghe, quando si giocava ancora allo stadio Nazionale, l’attuale Flaminio ridotto al massimo degrado. Ci sono state tante stagioni con cinque sconfitte. Per restare indietro nel tempo nel 50-51, stagione conclusa con l’unica retrocessione in serie B.
Per tornare all’era moderna l’ultima volta è accaduto con Fabio Capello, nella sua ultima stagione sulla panchina giallorossa. Prima di allora capitò con Carlo Mazzone, al suo primo campionato da allenatore della Roma, quando con un finale travolgente si passò dal pericolo della retrocessione fino a sfiorare la qualificazione in Coppa Uefa, l’attuale Europa League.