BALDISSONI “La Roma non ha bisogno di soldi perché dietro abbiamo una proprietà solida”
Il DG della Roma, Avv. Mauro Baldissoni, è intervenuto questa mattina ai microfoni della trasmissione ‘Tutti convocati’ di Radio 24. Queste le dichiarazioni del dirigente giallorosso:
Cosa farà la Roma nelle prossime 8 ore?
Non credo molto, è arrivato un ragazzo che sta completando le visite mediche e sostituirà Emerson. Completeremo questa operazione e il ds fino all’ultima ora sarà in allerta perché potrebbero capitare alcune situazioni ma che non determineranno in modo particolare.
La Roma ha confermato Nainggolan e Dzeko. La cessione di Emerson è redditizia…
Questa città cade nel turbamento, non è che è necessario cedere. Non è facile fare una cessione, le squadre non sono libere di agire secondo le proprie strategie, ma devono seguire le regole del fair play. Questo implica alcune restrizioni nell’operatività, bisogna raggiungere il pareggio di bilancio, i costi devono essere uguali ai ricavi. La Roma non ha bisogno di soldi perché dietro abbiamo una proprietà solida. La società ultimamente ha reso disponibili 98 milioni.
Se Pallotta domani volesse fare un ulteriore regalo risolverebbe i problemi del fair play?
No. I contributi della proprietà non vengono considerati come attivo. L’istituzione del fair play nasce proprio perché dopo l’acquisizione di PSG e City la UEFA ha voluto bloccare la possibilità infinita di spesa.
Perché le cessioni a gennaio?
Intanto abbiamo venduto un solo calciatore e solo ieri, era un’opportunità da ascoltare. Avendo necessità bisogna trasformarle in opportunità, avendo acquisito una società con una situazione debitoria in perdita e già soggetta a sanzioni bisognava abbattere i costi di gestione e tornare competitivi, oppure investire e fare plusvalenze per sistemare il bilancio. La Roma con quest’ultima ha mantenuto la competitività. Se arriva un’offerta imprevista come successo con Dzeko viene considerata. La Roma per lui ha mantenuto le sue richieste, non abbiamo accelerato e siamo felici di tenerlo perché è un grande campione.
Cosa si sente di dire ai tifosi della Roma, viste le cessioni e le difficoltà nel fare un progetto a lungo termine?
Quando si acquista una società che ha un valore patrimoniale basso ed è in passivo o si abbattono i costi di gestione e si ricomincia da zero o si fa quello che abbiamo fatto noi. I costi di gestione della Roma finiscono nell’80% nei salari dei calciatori, siamo la seconda rosa come costo di gestione della Serie A pur avendo il quarto o quinto monte ricavi. Le cessioni sono funzionali alla competitività della squadra: l’obiettivo è stato raggiunto, le cessioni sono una necessità perché condizionate da regole internazionali
Buona parte del malumore nasce dalla dinamica sportiva di questa squadra e gli investimenti che non stanno rendendo come ad esempio Schick
I soldi non sono spesi solo in nuovi calciatori ma anche in rinnovi molto onerosi: abbiamo rinnovato a Manolas, Nainggolan e Strootman. C’è la volontà di tenere calciatori con profili internazionali, se poi i risultati non arrivano è evidente che bisogna fare meglio in campo. Siamo stati competitivi fino alla prima metà di dicembre, da lì in poi le prestazioni non sono all’altezza delle aspettative. La delusione della gente è giustificata, anche noi stiamo così e capiamo lo sfogo.
Quanto pesa la prossima qualificazione alla Champions?
Abbiamo ceduto Emerson che ha giocato zero minuti e sostituito da Jonathan Silva che ha giocato la Champions con lo Sporting. Abbiamo una tematica in corso con l’Uefa e siamo fiduciosi in virtù di questo percorso. La volontà di rispettare il fair play senza trucchi, abbiamo sforato un solo parametro e solo nell’ultimo anno, se continuiamo ad operare così l’Uefa dovrà considerare la buona volontà e l’impegno dimostrato e consentirci di operare così senza sanzioni.
Lo stadio quanto potrà incidere? Lo sponsor?
Lo sponsor principale di maglia è solo una voce a livello di sponsorizzazioni, ma se prendiamo in esame lo sponsor del 2013 che dava meno della metà rispetto ai nostri competitor in Italia abbiamo scelto di rinunciare offerte troppo basse per ridare valore al nostro club e riteniamo di essere molto vicini dei risultai positivi ed annunciare sponsor con brand internazionali con accordi pluriennali. Lo stadio è il vero volano della nostra società, abbiamo spesso fatto riferimento ad altre realtà come l’Allianz Arena ma il più facile è quello della Juventus.: hanno fatto +175% sui ricavi annui. La nsotra opera costerà 800 milioni, 200 solo della società, ci darà dei costi di gestione sportiva per ambire a risultati sempre maggiori, rido quando sento che Pallotta vuole fare lo stadio per guadagnarci da solo, è ovvio che l’investimento così da un incremento di ricavi che altrimenti non sarebbe in grado di portarci ad un livello di competitività alto.
La trattativa Dzeko può aver dato fastidio alla squadra?
Questo darebbe alibi, se pensiamo che ci sono performance negative in base alle trattative di mercato è impensabile. I problemi sono nati a mercato chiuso, a metà dicembre.
Le ultime partite hanno lasciato messaggi contraddittori. A Milano buoni settanta minuti, a Genova così e così poi con la Sampdoria la sconfitta…
Questa squadra dimostra una costante: quando si stacca dagli obiettivi che dovrebbe avere, dimostra un calo mentale che sono caratterizzate da timore. Abbiamo visto a San Siro: abbiamo giocato e poi c’è venuto il braccino, una squadra che gioca con la paura entra in un periodo di crisi. Su questo tema ci interroghiamo molto, sappiamo che è l’ultimo passaggio che dobbiamo fare, dobbiamo lavorare per arrivare a vincere un trofeo, dobbiamo avere il coraggio per competere con gli obiettivi che ci diamo, altrimenti si sfocia in frustrazione e rabbia.
Il VAR?
Non può garantire la giustizia assoluta, perché le decisioni sono comunque soggette ad interpretazione umana. Vedere un gol e non sapere se sarà convalidato è un aspetto estremamente negativa se poi non viene ripagata da una giustizia assoluta.