SOTTOPASSAGGIOCOPPE EUROPEETOP

ROMA-QARABAG SOTTOPASSAGGIO. La prima Roma d’Eusebio.

di Paolo MARCACCI – Padrona del proprio destino, a patto che riesca prima a impadronirsi della partita, la Roma di Eusebio Di Francesco.

Esistono le provinciali, in Champions League?
Di certo non esistono le squadre materasso, tanto è vero che il Qarabag, dopo aver centrato l’obiettivo del decoro, nell’anno dei suoi primi vagiti nell’Europa dei grandi, cerca la degna chiusura del girone a livello prestazionale. 
Ci vuole pazienza, nella giusta dose; lucidità in area avversaria, aspettando che si aprano gli spazi, serenità nella gestione della palla e piglio da padroni di casa, nell’attesa che gli ospiti capiscano l’antifona. Fatto sta che alla mezz’ora non è ancora successo moltissimo e gli uomini di Gurbanov si prendono anche il gusto di sgranchirsi le gambe dalle parti di Alisson, soprattutto grazie a come Izmaylov gestisce la palla nella trequarti. La Roma sembra non aver fretta di sbloccare il risultato: le interessa soprattutto il predominio territoriale, come se il Qarabag andasse prima consumato, levigato ai lati, soprattutto quello destro degli azeri, con Kolarov che fa viaggiare El Shaarawy, il quale confeziona l’occasione forse più ghiotta, quando a metà primo tempo scarta anche il portiere Sehic ma conclude in modo da far risistemare la retroguardia degli ex sovietici, che sanno subire la pressione e che si vedono ammonire il numero 77 Guerrier al minuto 42, per azione fallosa. Si può definire forcing quello con cui la Roma chiude la prima frazione? Forse non ancora, di certo è mancato l’episodio nitido, fino alla parata coi piedi di Sehic su Nainggolan, per poter dire che i giallorossi siano stati davvero famelici. 
Si va al riposo con un girone a quattro zeri, nel senso che anche a Londra Chelsea e Atletico Madrid non sono riuscite a scalfire il tabellone. Tutto in bilico, anche pericolosamente per chi voglia per forza vedere spettri a base di reminiscenze da autolesionismo romanista. 
Il buon senso suggerisce invece che basterebbero qualche cambio di passo in più è un Edin Dzeko meno invischiato tra le maglie bianche. Ai più ottimisti piace pensare che stia prendendo le misure a Medvedev e compagni. Calma e gesso, magari concludendo un po’ di più dalla distanza. 
 
Si direbbe che Di Francesco abbia predicato maggiore essenzialità e meno tocchi, a giudicare da come la Roma interpreta le prime battute del secondo tempo. 
Sta di fatto che il gol arriva, al minuto 53, con Perotti che se lo costruisce sin dalla metà campo, chiedendo il triangolo a Strootman dopo una percussione per vie centrali, ribadendo in gol la conclusione che Sehic aveva parato a Dzeko. Rimbalza fino a Stamford Bridge, il boato; da quelle parti poco dopo passa in vantaggio l’Atletico. Roma momentaneamente capofila del girone C. Gonfia il petto l’Olimpico, il cui canto è ora anche liberatorio. Nel frattempo, ammonito Michel al minuto 57; dopo tre giri di lancetta tocca a Dzeko e Yunuszade, che se ne danno e se ne promettono, con la ringhiante intromissione di Strootman. L’ora di gioco la celebra un sinistro delizioso di Nainggolan, piazzato rasoterra dopo preparazione in palleggio, respinto da Sehic. 
Qarabag che persiste nel dignitoso presidio territoriale, Roma che con più veemenza cerca il raddoppio, traguardo quasi in vista. Fibrillazione d’orgoglio. 
Minuto 70, è pronto Gerson, che rileva El Shaarawy e traduce intenzioni di gestione della palla, ma sempre al fine di raddoppiare, non semplicemente di far trascorrere il tempo. Fazio è quasi un regista aggiunto, quando la Roma alza il baricentro mantenendo il pallino del gioco. 
Pareggio del Chelsea, nel frattempo. 
Minuto 76, Quintana per Ismaylov nel Qarabag. 
Quanto ringhia Strootman, ragazzi. 
Minuto 80, punizione di Kolarov schiaffeggiata a lato da Sehic, che poi accusa un dolore alla spalla. Fuori Perotti, dentro Pellegrini; cori di encomio per l’argentino, moto perpetuo è momentaneo match-winner. Roma rimodulato sul 4-2-3-1. Qarabag che sfiora il pareggio, con un colpo di testa di Michel, su cross bucato da Fazio: parata di Alisson che blocca, si cristallizzano per un istante i globuli giallorossi dell’olimpico. 
Minuto 85: Sheydayev per Ndlovu e Ramazanov per Izmaylov nel Qarabag. Azione di forza di Kolarov da sinistra, con conclusione rasoterra all’angolino, ennesima risposta di Sehic. 
Canta l’Olimpico, sono note che circolano libere tra i paesi della UE. Dzeko getta alle ortiche il suggerimento delizioso di Gerson dalla trequarti, allo scadere del tempo. Ennesima progressione di Nainggolan, commovente. 
2′ di recupero.
Triplice fischio, primo posto, sorriso d’Eusebio. 
Grazie ragazzi. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *