RIVISTA LA ROMA – Schegge di Memoria: Un amore di tifo…
Ogni mese vi raccontiamo un pezzettino della nostra grande storia… Sull’ultimo numero della rivista, il Prof. Paolo Marcacci non ci racconta un personaggio ma un momento storico: Vi ricordate il derby del “Ti amo”? Per chi lo ha vissuto o per chi ne ha solo sentito parlare, noi vi raccontiamo proprio quello striscione…
Per i nostri amici ‘multimediali’, ecco un piccolo estratto… Vi aspettiamo in edicola…
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LA ROMA 362 – Novembre 2017
SCHEGGE DI MEMORIA di Paolo MARCCACI
Quando si sceglie la squadra del cuore, quando decidiamo che proprio quella possa appartenerci, e viceversa, per una ragione che ci ha fatto infatuare, è già di per sé un atto d’amore. Con una sola, ma in Italia numericamente molto rilevante, eccezione; parliamo di quando la scelta avviene in base al blasone e alle vittorie, cioè quando si sceglie, con atteggiamento molto italiano (o italiota?) di stare semplicemente dalla parte del più forte, quindi ad Aosta come ad Agrigento si comincia a fare il tifo per la Juventus o, in proporzione minore, per l’Inter o il Milan. Quello non è un atto d’amore, quelli ci piace definirli “matrimoni d’interesse”, nell’ambito del tifo. In quei casi il vero sentimento, ammesso che ci sia, arriva dopo, in seguito a una certa frequentazione, ma fino a quel momento si è trattato soltanto di una scelta di comodo. Ora, poi, pur senza pescare nella arcinota similitudine di chi paragona la squadra di calcio del cuore alla madre, dobbiamo però dire che l’amore per i colori coi quali un giorno si è scelto di identificarsi corre, in assoluto, molti meno rischi rispetto alle altre relazioni sentimentali, se il lettore ci passa l’espressione; ma un lettore de “La Roma” in realtà non può che condividerla e sposarla, perché la mette in pratica da una vita, pensandoci bene.
La Roma è giusto anche discuterla, per la verita questo accade sempre con tutto ciò che ci sta a cuore; ma di certo la si ama, visceralmente, anche oggi che le modalità per mostrare la portata di quel sentimento si sono diversificate, frammentate, hanno assunto altre forme e intrapreso altri canali. Non tutti possono permettersi di venire allo stadio, qualcuno preferisce non farlo anche se la causa non è economica; ci sono poi generazioni di tifosi che sono state allevate in un calcio già prettamente televisivo.
Questo mosaico, costituito da tante tessere, ha comunque e sempre il giallo e il rosso a dipingerne lo sfondo. Perché alla radice c’è un Amore, con la maiuscola, che sempre proviamo, che a volte abbiamo patito, che spesso abbiamo sofferto, che in un modo o nell’altro ci ha cambiato a più riprese la vita; perché se ci riflettessimo solo un attimo, ci ricorderemmo che il tifo per la Roma per tutta la durata della nostra
E venne il giorno in cui i tifosi della Roma questo Amore vollero anche scriverlo, come si scrive una lettera alla persona che si ama
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