JUVENTUS-ROMA SOTTOPASSAGGIO. Sarà un Natale orgoglioso e incazzato
di Paolo MARCACCI – Il presidio della Roma, il gol della Juventus: questa la sintesi perfetta ed essenziale del primo tempo, con gli uomini di Di Francesco sempre pronti a rubar palla su entrambi i lati e a riversarsi a pieno organico nella metà campo dei padroni di casa, creando superiorità numerica ma pochi pericoli nitidi; tanto basta però a giustificare a più riprese i fischi di paura dello Stadium, con la consueta babele di dialetti centromeridionali che quasi cancellano le flebili eco piemontesi. Peccato per quel dettaglio, che dettaglio non è, ovviamente, ossia il gol di Medhi Benatia, dopo un triplice batti e ribatti che comincia dal capoccione di Chiellini e termina, con la palla sempre respinta a centro area, con il vantaggio rocambolesco e immeritato dei bianconeri.
Siamo al minuto 18, prima e dopo una Roma efficace a livello territoriale, per così dire, ma poco lucida – o poco cinica, se preferite – nei momenti topici e, soprattutto, inefficace nello sfruttamento di ogni tipo di calcio piazzato. Vibra di toni agonistici piuttosto elevati, la gara, senza colpi proibiti ma con la giusta dose di scontri ruvidi soprattutto a metà campo; tosti i vari “duelli”, a cominciare da quello tra Kolarov e Cuadrado. Lascia giocare in più occasioni, Tagliamento.
Da rivedere l’azione del gol bianconero, forse però manca un rigore alla Juventus per fallo di Alisson su Higuain.
Ammonito De Rossi al minuto 23, per un fallo su Barzagli. 54 per cento di possesso palla romanista, andrebbe tradotto in maggiore intensità, oltre che in minore isolamento di Edin Dzeko.
La ripresa ricomincia con Khedira dolorante e Cuadrado ammonito perché ciò che dice a Tagliavento ha poco a che fare con gli auguri natalizi. Ricomincia a tessere lungo l’out sinistro, Perotti, così come Matuidi “cuce” un numero impressionante di palloni e palloncini. Juventus che comincia ad avvolgere la Roma, con una monumentale occasione per Higuain che spara alto un rigore in movimento, dopo fraseggio insistito e un rimpallo sul tacco di Manolas.
Però Roma viva quando si riparte, con Dzeko che non trova la frazione di secondo decisiva, quando arriva il cross da sinistra. Quando scocca l’ora di gioco, la rimonta è dura ma la partita è tutto sommato in bilico; gli uomini di Allegri viaggiano sul filo dell’abitudine a serate del genere e all’ambiente che li supporta.
Roma sempre più nel guscio, poi, Juventus che coccola il pallone a ridosso della trequarti presidiata da De Rossi in versione frangiflutti. Timido anche El Shaarawy, se riusciamo a rendere l’idea.
Minuto 66, per l’appunto, Schick sostituisce l’ex milanista. Ancora alta una conclusione di Higuain all’altezza del dischetto, dopo l’ennesima sgroppata di Mandzukic lungo l’out sinistro. Giocatore dall’abnegazione monumentale, unità a qualità importanti.
Pellegrini per Strootman, al minuto 70; poco dopo conclusione alta di Dzeko, di destro, dal lato destro dell’area. Roma un po’ più efficace, Juve leggermente più contratta. Finale potenzialmente interessante.
Bernaedeschi per Cuadrado, esausto, la scelta di Allegri. Alto di poco un sinistro di Matuidi al minuto 77, subito dopo il francese si lamenta per una probabile elongazione muscolare: tocca a Marchisio.
Minuto 80: la grande occasione giallorossa, sul chirurgico inserimento di Florenzi tra le maglie bianconere, sul lancio pralinato di De Rossi dalle retrovie: il guanto di Szczesny, il legno della traversa.
Trova campo, ora, la Roma. Giallo per Alex Sandro che tocca duro Schick, al minuto 82; Poco dopo tocca a Ünder in luogo di De Rossi. Trazione anteriore, ricerca della giocata. Si frammenta il gioco, si commettono falli. Minuto 87: ponte di testa di Dzeko, occasione per Ünder sul primo palo: ancora Szczesny, parata bassa. Poi, conclusione alta di Perotti. Roma che merita il pareggio, senza se e senza ma.
Finisce il tempo regolamentare: 5′ di recupero.
Juventus che punta a metter palla in cantina, Roma che appena può la butta in mezzo; percussione di Pjanic e traversa piena, non ci si annoia mai stasera.
Minuto 94: regalo di Natale di Schick dopo progressione per vie centrali, Szczesny resta glaciale.
Finisce con la Roma in attacco, ma finisce così.
Buon Natale, orgoglioso e incazzato.