EDICOLA. Perotti: “Adesso sono importante. Il gol al Genoa il momento top”
CORRIERE DELLA SERA (G.Piacentini) – Dopo Manolas, è toccato a Diego Perotti. A Trigoria prosegue ufficialmente la stagione dei rinnovi contrattuali. Quello dell’argentino, che ha prolungato fino al 2021 e guadagnerà poco meno di 3 milioni netti a stagione, è arrivato ieri. Un tempismo perfetto, a poche ore dal gol che ha regalato alla Roma la qualificazione agli ottavi di finale di Champions da prima del girone e un bel po’ di milioni (cifra destinata a salire dopo l’eliminazione del Napoli) di euro. «Mi sono sempre sentito – le sue parole – nel posto giusto e importante qui alla Roma: adesso avere questo rinnovo mi rende davvero molto felice».
Sono contenti anche i tifosi romanisti, a cui ha regalato una grande gioia il 28 maggio realizzando il gol che è valso il secondo posto, e che l’altra sera gli hanno dedicato un coro al momento della sostituzione. «Il gol al Genoa, per cui sono ancora insultato dai miei ex tifosi, è stato il momento più alto della mia carriera. È stato importante, per quello che rappresentava quel giorno: Totti meritava un addio al calcio alla sua altezza, un pareggio sarebbe stato brutto. Il coro della curva? Bellissimo, ringrazio i tifosi». La sua rete al Qarabag è servita per ottenere un risultato storico. «Stiamo attraversando un buon momento, abbiamo centrato un obiettivo nel quale molti non credevano, e stiamo facendo un bel cammino in campionato. La stagione ha preso una piega diversa dalla gara di andata con l’Atletico: se Saul avesse segnato allo scadere sarebbe cambiato tutto. La rimonta a Londra ci ha fatto capire che ce la potevamo fare, la vittoria per 3-0 al ritorno ha reso tutto più chiaro».
Oltre ad avere trovato la definita consacrazione sul campo, Perotti si sta confermando anche una figura importante nello spogliatoio, come testimoniano i messaggi di congratulazioni espressi ieri da alcuni compagni (Fazio e Strootman su tutti) sui social. Una caratteristica che fa di certo piacere ad Eusebio Di Francesco, che più di Spalletti lo sta valorizzando e che fin dal suo primo giorno a Trigoria sta puntando sull’idea che il gruppo è più importante dei singoli.
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