EDICOLA. La Roma resta al palo…
IL MESSAGGERO (U. Trani) – Il 4° ko della stagione, in 23 match, diventa il più pesante: la Roma esce subito dalla Coppa Italia. Fuori nel turno secco degli ottavi, come 2 anni fa con Garcia in panchina, quando fu eliminata dallo Spezia dopo i calci di rigore. All’Olimpico, in questa edizione, festeggia il Torino: 2 a 1. Mihajlovic replica il successo dell’11 dicembre in campionato contro la Lazio e il 3 gennaio avrà la possibilità di giocare i quarti, sempre in gara unica nel derby contro la Juventus. Di Francesco, invece, dà la priorità al campionato, anche perché sabato sera allo Stadium lo attende lo scontro diretto con la Juventus, fidandosi eccessivamente dei giocatori di scorta. Che, però, non sono affidabili come i titolari. Soprattutto dietro. Dove l’allenatore fa l’en plein e cambia 5 interpreti su 5, portiere compreso. Vulnerabile, dunque, il reparto arretrato, ma ancora svagato l’attacco. E, proprio nella sera in cui finalmente Schick interrompe il suo digiuno, Dzeko lo prolunga, fallendo il suo 3° rigore di fila: solo 1 gol per il centravanti nelle ultime 13 partite, tra serie A e coppe.
ROTAZIONI FATALI – La Roma, insomma, resta in corsa solo su 2 fronti. E scopre, nel gelo dell’Olimpico, che la rosa, pure se competitiva, è da gestire senza giocare d’azzardo. Di Francesco propone la sua rotazione record: formazione in partenza diversa per dieci-undicesimi da quella schierata sabato contro il Cagliari. Solo Schick confermato. Ma la difesa, nell’allestimento, non convince: davanti a Skorupski, 24° giocatore utilizzato in stagione, Peres più i 3 mancini, con Jesus e Moreno in mezzo (usati proprio in campionato contro il Torino il 22 ottobre) ed Emerson sull’altra fascia, per la prima volta dall’inizio dopo l’infortunio del 28 maggio. Male i centrali, nell’impostazione e al momento di trovare la posizione, ancora lontano dalla condizione migliore il terzino.
SCARSA ATTENZIONE – I pericoli per la Roma arrivano subito su palla inattiva, da corner o punizione. Skorupski sventa solo i primi due, bloccando il colpo di testa di Belotti e volando su quello di De Silvestri, perché sul finire del tempo si arrende sul sinistro di De Silvestri, sempre su calcio d’angolo e dopo aver deviato la nuova girata di testa di Belotti. Il contropiede con cui il Torino si procura il corner, poi sfruttato per il vantaggio, parte dopo la gaffe a centrocampo di Gonalons che perde ingenuamente il pallone. La rete di De Silvestri è successiva alla chance migliore dei giallorossi: destro da fuori di El Shaarawy con la palla che colpisce la traversa e a seguire la base del palo.
SFORZO INUTILE – La prestazione della Roma, comunque, è più convincente di quella contro il Cagliari. E, dopo l’intervallo, più brillante. Chance per El Shaarawy, per Under, già pericoloso nel primo tempo, e Schick. La prima sostituzione di Di Francesco, Perotti per Under, fa alzare ulteriormente il baricentro. Schick prende il palo con una spizzata di testa (16° legno). Tocca anche a Pellegrini, fuori Gerson.L’intervento di Mihajlovic conta, però, di più: Berenguer entra per Niang e da destra effettua subito il cross per il raddoppio di Edera, smash di testa con Emerson in ritardo. Ecco Dzeko per Strootman e per il 4-2-4. Moretti trattiene Schick in area e Calvarese concede il rigore, ma Dzeko si fa respingere il tiro da Milinkovic: è il 3° stagionale sprecato, dopo i 2 errori di Perotti, il 1° che incide sul risultato. Nel finale fa centro Schick, su tocco di El Shaarawy. E, nel recupero, sta per concedere il bis. In Coppa Italia va, però, avanti il Torino: fallito dai giallorossi il 3° tentativo di rimonta all’Olimpico, dopo quelli contro l’Inter e il Napoli.