EDICOLA. Il fascino di un duello infinito…
IL TEMPO (G.Giubilo) – Conserva intatto il suo fascino l’ennesimo assalto della Roma alla fortezza di una Juventus arroccata nel suo nuovo stadio, diventato quasi inespugnabile. Non più un duello, visto che sull’osso dello scudetto si stanno già avventando nuovi e affamati pretendenti. Ma la storica rivalità non si concede pause. Impresa problematica per una Roma che non ha più il tasso di nobiltà degli anni Ottanta, ma vanta sogni di gloria. Stati d’animo diversi, con la squadra di Allegri che ha dato segni di ripresa, dopo le fatiche di inizio stagione. La Roma invece sembra aver perso brillantezza dopo ilko in coppa col Toro. Rappresenta, la sfida di questo sabato, un intreccio non soltanto di storia e di tradizioni, ma anche di personaggi spesso trasferiti da una sponda all’altra. Tanti hanno dato rilievo al cambio della guardia, dalla Capitale alla Torino bianconera: su tutti Capello, pronto a rinnegare ogni suo proposito di non allenare mai gli storici rivali, a Moggi, delle cui imprese nessuno può trarre motivi di vanto.
E la storia non si ferma qui, perché anche ai giorni nostri i cambi di casacca sono stati rumorosi, da Pjanic a Benatia. L’avversione tra le due fazioni ha raggiunto i toni più epici negli anni Ottanta. Alla strapotenza politica della Juve aveva tentato di opporsi Dino Viola, già bravo a ridurre il gap tra la sua Roma e i valori dell’Avvocato Agnelli. Una fine contrapposizione giocata tra scudetti contesi e reciproche stilettate, senza dimenticare le polemiche arbitrali che da quel periodo in poi non avrebbero più abbandonato le sfide tra Roma e Juve, spesso con accenti esasperati. Rivalità che restò accesa anche nel decennio seguente, spostandosi spesso dal terreno di gioco ai palazzi del potere, saldamente presieduti dai bianconeri. A poco servirono le battaglie combattute da Sensi per cercare di scardinare un dominio juventino esercitato spesso con arroganza. Divergenze politiche in parte ricomposte negli ultimi anni, tra due società che vantano una progettualità aziendale comune. Resta intatta, invece, la rivalità sportiva. Stasera la sfida si annuncia equilibrata, tra formazioni che finora hanno espresso simile qualità di valori, ma la storia dello Stadium è impietosa per la Roma.