EDICOLA. Con De Rossi è un’altra cosa…
CORRIERE DELLO SPORT (G. D’Ubaldo) – Daniele De Rossi l’equilibratore. Sabato il capitano è tornato titolare in campionato, dopo aver scontato le due giornate di squalifica per l’espulsione di Marassi contro il Genoa. Con lui in campo la squadra giallorossa non ha subito gol e non è la prima volta che avviene. Anzi. De Rossi si alterna con Gonalons, sono due giocatori omologhi, gli unici che Di Francesco ha utilizzato nel ruolo nevralgico di centrale in mezzo al campo nel 4-3-3. Per il tecnico nessuno dei due può adattarsi a ricoprire altri ruoli, eppure De Rossi nei lunghi anni trascorsi in Nazionale ha fatto spesso anche l’interno.
Di Francesco ha deciso di gestire il capitano, al quale ha lasciato spazio nelle partite più importanti rispetto al francese. E ha giocato anche di più. Non sempre brilla o ruba l’occhio per le sue prestazioni, ma non è un caso che quando gioca De Rossi la Roma subisce pochissimi gol. Il capitano ha un diverso modo di stare in campo, si abbassa molto di più rispetto al francese, protegge la difesa e imposta davanti ai due centrali, perché in caso di pressing degli avversari scarica il pallone su Fazio o Manolas per far cominciare a loro l’azione. Non è il terzo centrale difensivo, come gli capitava spesso con Spalletti, ma è più portato a proteggere la difesa. I numeri parlano chiaro: nei 1.255 minuti in cui De Rossi è rimasto in campo, la Roma ha subito solo cinque gol (i primi due con l’Inter, quello inutile dell’Udinese, il destro vincente di Insigne nello scontro diretto contro il Napoli del 14 ottobre (propiziato proprio da un suo rinvio difettoso) e infine il rigore di Immobile nel derby. In realtà anche il gol su rigore di Lapadula contro il Genoa fu causato dal suo fallo (che gli costò l’espulsione), ma il pareggio dell’ex milanista è arrivato quando De Rossi aveva già lasciato il campo. Per ben nove partite, però, con lui sul terreno, la Roma non ha preso gol.
MENO GOL – Un ruolo oscuro, quello di De Rossi, che ha ridotto il suo raggio d’azione rispetto ai primi anni della sua carriera, quando con gli inserimenti realizzava gol pesanti. In questa stagione è ancora a secco, era accaduto solo nel 2012- 2013, mentre nel 2003- 2004, quando era alle prime apparizioni in serie A, andò a segno in una partita di Coppa Uefa. Mentre il suo primato stagionale è di sette reti.
CI CREDE – Con Di Francesco ha stabilito un buon rapporto. Leale, schietto. Il tecnico ha minimizzato pubblicamente l’espulsione di Genova, ma con il giocatore ha avuto un colloquio sincero e severo. Il capitano gli ha dato la sua disponibilità. Sente che può riuscire ad alzare un trofeo, in quella che sarà la sua penultima stagione in giallorosso. Con De Rossi in campo la Roma ha subito un gol ogni 251 minuti, con Gonalons i gol incassati sono stati in media uno ogni 84 minuti. Ma con il francese si segna di più.