GENOA-ROMA. “Storia di Ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – Ballardini lo aveva annunciato: il Genoa, terz’ultimo e a secco di vittorie nel proprio stadio, avrebbe puntato tutto su cattiveria agonistica e velocità.
Così puntualmente è stato, con la Roma che – sebbene abbia avuto più di un’occasione potenziale nel primo tempo – ci ha messo un po’ a capire l’interpretazione della gara – e la direzione “originale” di Giacomelli – perdendo moltissimi palloni (17, all’intervallo) e non velocizzando quasi mai il gioco, dando così sempre ai padroni di casa l’opportunità di riposizionarsi.
Nella ripresa comunque, con la consueta pazienza che Di Francesco ha infuso nella propria squadra, la Roma ha fatto di più per provare ad andare a vincere il match: anche rischiando qualcosa, come in occasione dello splendido recupero di Juan Jesus sulla ripartenza di Taarabt (il numero 5 romanista gioca ottime gare da un anno, dopo l’inizio shock nei preliminari con il Porto e nella gara casalinga contro la Samp risolta da Totti).
Ecco, quindi, che i giallorossi trovano il vantaggio con lo splendido colpo dell’ex El Shaarawy. Ci siamo, si pensa: l’avversario terz’ultimo che si basa solo, anche statistiche alla mano, sul gioco “maschio”, è pronto per andare definitivamente al tappeto.
Invece De Rossi si lascia andare a un gesto che è eufemistico definire una sciocchezza: è gravissimo il colpo che dà a Lapadula e grottesca la successiva simulazione con le mani sul volto. Apprezzabili le scuse, meno dire che l’attaccante si è buttato. Il Genoa, che non aveva più nulla da dire, si trova quindi per caso sull’1-1 (con goal del solito giocatore di categoria, ovviamente alla prima marcatura stagionale), con la Roma che tenta di vincere la gara anche in 10.
Quest’ultimo è un aspetto positivo, indice della mentalità che l’allenatore ha dato alla squadra: il tecnico con le sue mosse ha giustamente cercato fino all’ultimo di far sì che la Roma portasse via i tre punti da un campo dove già Juventus, Lazio e Napoli avevano fatto bottino pieno. E, non ci fosse stato il solito, ennesimo palo sul tocco di sinistro di Strootman, ci sarebbe probabilmente riuscito, senza contare l’opportunità nei secondi finali per Defrel.
Anche il ritorno in campo di Schick è una piccola consolazione nella giornata di ieri: il ceco infatti, in quei pochi minuti in cui ha calcato il terreno del “Ferraris”, ha fatto vedere che parliamo di un calciatore dalla qualità superiore. Speriamo tutti i problemi siano alle spalle, perché alla Roma potrà tornare utilissimo.
Senza far drammi, sapendo quanto sia ancora lungo il campionato e quanto corta la classifica lì su, da venerdì si deve ripartire, consci che i due punti buttati ieri per un gesto inspiegabile bisogna andarseli a riprendere in uno scontro diretto.