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ATLETICO-ROMA SOTTOPASSAGGIO. Voglio solo star con te…

di Paolo MACACCI – La Roma in abito di gala, come compete a chi si merita serate che altri possono solo contemplare con piglio jettatorio; il Wanda Metropolitano è ampio come gli orizzonti che la squadra di Eusebio Di Francesco schiude a se stessa passo dopo passo, ragionando ogni volta sugli errori commessi, che proprio per questo sono sempre meno.

Non che manchino le disattenzioni, nel primo tempo contro gli uomini di Simeone, che chiudono la prima metà della partita col baricentro più alto; però nel computo delle azioni e delle occasioni la Roma è comunque apparsa più ordinata e più pericolosa, peccato le manchi il graffio decisivo, prima con Dzeko, poi con Gerson.

Razionale Gonalons, che ogni tanto difetta di rapidità ma non smarrisce quasi mai la lucidità, utile Gerson nell’economia del palleggio, puntuale Pellegrini nel presidio e nella proposizione. Potrebbero costare molto più caro alcune leggerezze in fase di disimpegno, ma tra le due retroguardie è quella dell’Atletico ad andare più spesso in confusione, soprattutto quando la Roma scioglie la catena di sinistra, da Kolarov a Perotti. 
Paradossale che dopo 45 minuti risulti ammonito il solo Manolas – fallo su Griezmann – quando gente come Filipe Luis o Gimenez randella sistematicamente ogni spostamento d’aria romanista.
Si può fare, stasera e per quelle che sono le potenzialità della Roma delle ultime settimane si può fare anche meglio di questo primo tempo efficace ma con qualche pausa nella concentrazione. 
 
Comincia con gli stessi 22 nomi, il secondo tempo; con gli stessi canti incessanti del settore ospiti, dove il giallorosso non macchia mai, perché abbellisce ovunque. C’è la sensazione, sin dalle prime battute della ripresa, che che sia aumentata l’attenzione con cui le due compagini si studiano a vicenda, come se lo 0 – 0 fosse un limbo da cui è possibile ma al tempo stesso pericoloso tentare di uscire. Ancora qualche disattenzione nei disimpegni, che manda Di Francesco su tutte le furie e che al tempo stesso esalta il tempismo di Manolas e la lucidità di Fazio. Il pallone ora deve essere gestito con la massima lucidità possibile, cosa che non sempre accade. Minuto 58: Correa per Fernandez, si presenta subito con vivacità. Simeone vuole sveltire la fase finale della manovra. Al tempo stesso, la Roma con Perotti torna ad affacciarsi in avanti, tornando a dare la sensazione che la retroguardia dei Colchoneros sia sensibile alle incursioni laterali.
Fuori Koke, il capitano, per Gabi, mentre nella Roma Strootman rileva un Pellegrini divenuto via via più incerto. Ammoniti nel frattempo sia Filipe Luis che Bruno Peres. 
Minuto 64: Nainggolan da posizione più che decentrata si inventa una palombella che carambola tra Oblak e l’ennesimo palo.
Diagonale di Torres sul fondo, poi: è uno da temere anche per una sola giocata a partita. 
Fazio è bello come Charlize Theron, nell’occasione in cui porta via la palla a Gameiro.
Minuto 69: l’Atletico trova un vantaggio spettacolare, nonché pesantissimo, quando Correa riesce a guadagnare il fondo sul lancio morbido di Torres e la mette in mezzo, spiovente, per Griezmann, non seguito da nessuno, che si coordina per una mezza rovesciata di altissima scuola. 
Defrel per Gerson, nel frattempo, a cercare un quid di dinamismo in più. 
La Roma resta in partita, è un dato importante. 
La parte finale della gara vede El Shaarawy aggiungersi al pacchetto avanzato, al posto di Gonalons. Tutto per tutto, con convinzione: l’autistima romanista si mantiene alta nonostante lo svantaggio.
Minuto 81, Nainggolan la accarezza di testa su cross di Kolarov da sinistra, ma non basta. 
Minuto 83: secondo giallo per Bruno Peres, su Filipe Luis, sanzione giusta, Roma in 10. Non può cambiare il copione degli ultimi minuti. 
Fa tutto benissimo in slalom Gameiro, al minuto 86, imbeccato da Griezmann e pronto a  partire sul filo del fuorigioco (da rivedere). 2 -0, dopo l’aggiramento di Alisson. Ora è quasi in archivio, la partita; scommettiamo che qualcuno si sbrigherà a dire che questa sconfitta può riportare i giallorossi con i piedi per terra: secondo noi non serve, garantisce il buon senso del tecnico e la motivazione di giocatori che forse stasera hanno patito
anche un po’ di stanchezza. 
Bisogna battere il Qarabag in casa, ora. Perché le chiacchiere stanno a zero, la Roma a 8 e “Voglio solo star con te”, bisogna dirle, come fanno i suoi tifosi, che non perdono mai. 

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