STORIA DI IERI di Diego AngelinoCAMPIONATOTOP

ROMA-CROTONE. “Storia di Ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Iniziamo dal principio: durante la lettura del brano tratto dal Diario di Anna Frank la Curva Sud preferisce, a un rispettoso e doveroso silenzio, cantare per la Roma. Il fatto che in altri stadi, a partire da quello di Bologna, sia accaduto anche di peggio, non lo trovo di certo consolatorio.

Andiamo al campo, dove i giallorossi colgono la settima vittoria in campionato non subendo reti per la sesta volta nel torneo, diventando così la miglior difesa della A, in solitaria, seppur con una gara da recuperare.

Di Francesco, conscio del trittico fisicamente impegnativo mercoledì (Crotone) – sabato (Bologna) – martedì (Chelsea), sceglie un turnover intenso, che non può che comportare qualche difficoltà per una Roma che avrebbe comunque meritato di vincere la partita con uno scarto maggiore.

Non abbiamo fatto in tempo ad abbracciare Karsdorp che arriva l’incredibile rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Una mazzata incredibile.

Ribadiamo la consapevolezza di una maturazione ancora lontana per Gerson e Under; pazientiamo per gli errori di Defrel, che ha già portato l’Olimpico – a mio avviso a torto – al limite della sopportazione.

Per il resto, bene Moreno; ancor meglio Fazio al rientro; decisivo, al solito, Kolarov; sfortunato Džeko, che colpisce uno dei due “legni” (l’undicesimo per la Roma) di serata; impreciso Nainggolan, venuto fuori poi con forza nel corso della partita.

Menzione a parte per Gonalons e Perotti: il francese è stato autore di una convincente prova in regia, impreziosita da alcune verticalizzazioni – come quella per Under nel primo tempo – davvero di grande qualità; l’argentino, oltre alla rete su rigore, si è distinto al solito per giocate di livello, mancando purtroppo sempre nella fase di conclusione.

E proprio questo è il problema principale della Roma di Di Francesco che, priva di Salah e ancora senza uno Schick in piena forma, è costretta ad affidarsi al solo Džeko lì davanti, visto che Perotti, El Shaarawy, Under e Florenzi, per motivi diversi, non assicurano quei goal garantiti invece dall’egiziano ora al Liverpool.

Per questo resto convinto che i giallorossi possano solo migliorare e che, ora, debbano avere la forza di arrivare alla sosta restando aggrappati al treno delle prime. Serve evidentemente più cattiveria e cinismo per chiudere gare che, se lasciate in sospeso come ieri, rischiano di regalare qualche sorpresa negativa: già sabato, contro un avversario ben messo in campo e con individualità che il Crotone non ha, bisognerà proporre un’altra cattiveria calcistica per portare a casa un nuovo indispensabile successo.

 

 

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