ROMA-CHELSEA. Questa sera la Roma fa 300…
AS ROMA MATCH PROGRAM (T. Riccardi) – 299 partite. Una storia iniziata 86 anni fa, nel 1931 con alti e bassi. Addirittura un altissimo, il vertice totale in novant’anni, ma se ne parlerà più avanti. È meglio partire dalla notizia: la Roma, l’Associazione Sportiva Roma, con il Chelsea giocherà la gara numero 300 nelle coppe europee della sua storia. 300 è suggestiva cifra tonda e evoca anche film eroici che nulla hanno a che fare con il calcio. 300 fa capire che l’Europa per la Roma non è mai stata un hobby o una parentesi fortunata. Si è trattato di consuetudine, con alterne fortune.
Il conteggio societario contempla sia le gare giocate in competizioni UEFA (Champions League, Coppa Campioni, Coppa delle Coppe, Coppa UEFA, Europa League), sia quelle nei tornei europei precedenti non UEFA (Coppa delle Fiere, Coppa dell’Europa centrale, MitropaCup). Dopo Chelsea-Roma 3-3, come detto, sono 299 i match continentali disputati con 132 vittorie, 70 pareggi e 97 sconfitte. 460 gol segnati, 364 subiti. Numeri che hanno avuto tanti protagonisti, ma anche un origine.
La prima volta in Europa risale al 7 luglio 1931, quarti di finale di andata di Coppa dell’Europa Centrale: Slavia Praga-Roma 1-1 con reti di Volk e Svoboda su rigore. Per arrivare alla prima affermazione basta citare il ritorno di quel turno, con i giallorossi che si impongono sullo Slavia per 2-1 in rimonta con Costantino e Volk. Nel ‘58 la prima in Coppa delle Fiere. Vinta: Hannover-Roma 1-3 (Tasso e doppietta da Costa).
Poi, arriva la UEFA e i tornei europei ufficiali finiscono tutti sotto l’egida dell’organo calcistico con sede in Svizzera. La prima apparizione romanista in tornei UEFA risale al 17 settembre 1969 in Coppa delle Coppe, Ards Belfast-Roma 0-0. Pareggio non memorabile, ma sufficiente per segnarlo in rosso tra gli eventi da ricordare. In quella stessa edizione – quella del battesimo nel circuito UEFA –, la squadra allenata da Herrera si ferma in semifinale con i polacchi del Gornik dopo tre partite giocate e finite in pareggio (1-1, 2-2, 1-1). La terza delle deve decretare un vincitore. Non uscendo dal campo, si deve ricorrere al sorteggio con la monetina. Niente da fare, passa il Gornik e la fortuna non assiste la Roma. Il debutto in Coppa UEFA è del 17 settembre 1975 all’Olimpico, Roma-Dunav Ruse 2-0. Di Pellegrini e Petrini i gol giallorossi della vittoria.
In Coppa dei Campioni – a seguito dello scudetto 1983 – l’esordio avviene il 14 settembre 1983 contro ilGoteborg, vittoria romanista per 3-0 grazie ai sigilli di Vincenzi, Conti e Cerezo. Da manuale del calcio la terza marcatura del brasiliano con tunnel, finte e crontofinte da far impazzire. Da far impazzire anche tutto il cammino, fino alla finale con il Liverpool del 30 maggio 1984. La Roma la gioca in casa, ma la perde ai rigori. Resta in ogni caso il punto più alto mai toccato da questa società fuori dall’Italia.
Anche più alto della finale di Coppa UEFA del 1991, persa tra andata e ritorno contro l’Inter. Ma la Roma in Europa ha anche vinto una volta. Nel 1961, la Coppa delle Fiere in finale contro gli inglesi del Birmingham. Un titolo in bacheca, che poi non si è più riusciti a replicare. Nemmeno quando la Coppa dei Campioni diventa Champions League.
L’Associazione Sportiva della Capitale inizia a giocarla l’11 settembre 2001 con il Real Madrid in casa. Finisce 1-2 per gli spagnoli: Figo, Guti e Totti su rigore i marcatori. Ma in quel momento tutto il discorso calcistico passa in secondo piano. È il giorno degli attentati alle Torri Gemelle di New York e al Pentagono di Washington. Un’immane tragedia, che lascia tutti in silenzio. A proposito di competizioni che cambiano formula e nome, i giallorossi giocano la prima partita di Europa League nei preliminari del 30 luglio 2009, Roma-Genk 3-1. Vittorie, sconfitte, gioie e delusioni. Però anche numeri da menzionare.
La Roma nelle coppe europee ha preso parte a 46 competizioni. Schierato 378 giocatori e affrontato 151 avversari diversi. Praticamente, club di tutte le latitudini del continente, fino alla trasferta più lontana di Baku, in Azerbaigian sostenuta proprio in questa stagione per affrontare il Qarabag nel matchday 2 di Champions (4455 chilometri). La formazione che più delle altre si è trovata la Roma di fronte nei contesti continentali è il Real Madrid, incrociato in 10 occasioni, tutte in Champions League.
I tre più presenti per partite disputate sono Francesco Totti (103), Daniele De Rossi (86) e Aldair (64). Mentre i calciatori più prolifici nono ancora Totti (38), Pedro Manfredini (18), EdinDzeko e Marco Delvecchio in coabitazione (13). Il bosniaco è entrato nel podio dei marcatori europei capitolini grazie alla doppietta segnata con il Chelsea nell’ultima sfida allo Stamford Bridge. 28 gli allenatori che hanno guidato dal 1931. Luciano Spalletti (56), Fabio Capello (48) e Nils Liedholm (35) quelli ad aver collezionato più panchine.
E poi, le storie che non si possono raccontare con i numeri. Storie belle e brutte. In ordine sparso. Le notti magiche di Lione e Madrid che portarono la lupa tra le prime otto d’Europa di Champions League. Falcao sotto la Sud con il Colonia. Vavra dello Slavia Praga quando la rimonta sembrava compiuta verso la semifinale di Coppa UEFA. Il 7-1 subito a Manchester nei quarti di Champions. Voeller segna al Broendby e porta la Roma in finale di Coppa UEFA. È uno spaccato di storia, della storia della AS Roma. 300 sono un pezzo di vita.