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MILAN-ROMA. Di Francesco: “Non vinciamo solo le partite facili”

Ecco le parole del tecnico giallorosso rilasciate a Sky, nel post partita di Milan-Roma.

 

La Roma c’è. E’ questo il titolo e perché?
“Ha dimostrato di essere squadra e venivamo da qualche infortunio di troppo. Questa gara andava giocata più con il fisico che con la tecnica. Abbiamo colpito al momento giusto e abbiamo portato a casa un risultato importantissimo”.

Montella disse “Può essere la partita della svolta”. E’ così?
“E’ giusto quanto diceva Vincenzo, bisogna credere nel proprio lavoro, è normale che poi a volte il campo dice altro. Io dico che anche noi facendo questo lavoro cerchiamo di trasmettere tutto quello che dicevo prima, poi tante volte gli episodi o altre cose che fanno parte delle partite possono cambiare le gare. Vincenzo è innanzitutto un amico e gli auguro ogni bene”. 

L’allenatore della Roma fa un applauso a Florenzi?
“Non mi serviva il gol per fare un applauso a Florenzi. Lui dove lo metti sta, ma in senso positivo. Da esterno è un grande giocatore, è un piccolo Callejon, un giocatore unico”.

Gli infortuni alla fine sei riuscito a trasformarli dei vantaggi…
“La difficoltà maggiore era quella di andare a prendere Biglia. Quando si gioca col 4-3-3 contro un 3-5-2 è un giocatore con cui fai fatica. Nel secondo tempo ho chiesto di alternare le due mezzali ma dopo ho messo fisso Radja. Non siamo stati bravi, questo faceva abbassare gli esterni perché non andavamo in aggressione giusta. Negli ultimi venti minuti abbiamo rubato 5/6 palle nella loro metà campo ed era così che l’avevamo preparata. A me non piace difendere a sei, si chiaro”.

El Shaarawy non ha fatto una grandissima gara e inizialmente davanti c’erano poche idee…
“Normale che quando giochi con tre attaccanti devi trovare giocate di qualità, quelle che ha fatto di meno oggi Stephan. Edin era troppo isolato e per questo ho scelto di mettergli più vicino Radja. Su questo stiamo migliorando e continuiamo a lavorarci”.

La marcatura di Nainggolan su Biglia…
“Sicuramente si non cambia quella che è la mia filosofia di attaccare, oggi ne è valsa la pena e ho ritenuto opportuno farlo. Ho un’idea di gioco e non posso cambiare tanto altrimenti non dai punti di riferimento ai giocatori”.

 

 

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