LA ROMA – EDITORIALE: La rivoluzione silenziosa…
LA ROMA (R. VIOLA) – Una vera e propria rivoluzione silenziosa, a ben vedere, quella attuata dal Ds Monchi nella prima campagna estiva sotto la sua gestione.
La scelta di Di Francesco, a nostro avviso, ha un valore che va oltre l’aspetto tecnico. L’ex Sassuolo, nell’immaginario collettivo, non rappresenta un top manager, permettendo così di abbassare le aspettative e gettare al contempo le premesse per una crescita basata sul lavoro e non sull’impatto mediatico. Anche la campagna acquisti estiva, nonostante i vincoli dettati dalla società che hanno imposto un notevole attivo di bilancio, è sembrata più razionale, meno alla ricerca del colpo ad effetto e più funzionale alle necessità del gruppo.
Un’inversione di tendenza che riteniamo sicuramente positiva nel percorso di una squadra che colleziona sterili record ma non riesce ad alzare un trofeo oramai da dieci lunghi anni.
La rosa a disposizione del tecnico, pur non essendo del tutto completa a detta dello stesso allenatore, permette di guardare con positività alla stagione appena iniziata. Insieme a giovani promesse come Schick, Under e Pellegrini sono arrivati anche giocatori di comprovato spessore internazionale come Kolarov e Gonalons, assolutamente necessari per colmare quel gap di personalità che la Roma ha palesato negli ultimi anni. In quest’ottica celebriamo come veri e propri colpi di mercato i prolungamenti di contratto firmati con De Rossi, Nainggolan e Strootman.
In campionato la squadra ha dimostrato un costante progresso, nonostante alcuni passaggi a vuoto dovuti in parte a ritardi nella preparazione oltre che a un fisiologico processo di apprendimento delle muove idee tattiche introdotte da Di Francesco.
Diverso il discorso riguardante la Coppa. Contro l’Atletico di Simeone, una delle squadre più attrezzate nel panorama europeo, la Roma ha mostrato tanto cuore ma al contempo ha palesato la distanza che ancora ci separa dalle prime della classe. Nulla di nuovo, almeno per chi ha occhi per vedere. Una distanza che non si colma con le chiacchiere ma solo attraverso un percorso coerente e investimenti adeguati.